Sono debitore a Massimo Reverberi.
Massimo mi incoraggiava da anni a rendere più visibile il marchio Monterosso ed i suoi prodotti, io un poco pigro ed un poco ostile di fronte alla modernità avevo preferito lasciare cadere la questione.
Pochi mesi fa Massimo a deciso di vendere le quote delle sue attività alle socie e prendersi un indefinito tempo sabbatico sulle spiaggie della Thailandia.
Prima di partire mi ha fatto un dono prezioso e raro, Massimo mi ha dedicato il suo tempo per rendere Monterosso visibile a tutti grazie ad un sito ed una presenza sui social network. Mi devo ricredere e riconoscere che anche per un’attività artigianale di modeste dimensioni il sito può essere utilissimo; news, ricette, didattica e tanto altro.
Massimo ora ha “i piedi nella sabbia e gode della vista di una foresta tropicale” ma ancora è presente nel progetto ed ha una attiva partecipazione.
Dalla Thailandia ha poi aperto un bellissimo blog:
http://piu6.blogspot.it/
riporto con piacere gli ultimi due contributi
mercoledì 13 marzo 2013
highway to south east revisited
Vuoi partire. Anche tu? Perche’ la situazione li’ sembra precipitare? Da tempo e’ in discesa, adesso accelera. Travolge gia’ qualcuno, e non si fermera’. Quindi vuoi partire. Lo capisco, ci sono passato.
Ecco come funziona. Vuoi partire, ma vuoi poter tornare, non si sa mai. Tutto quello che hai e’ in Italia, in un altro luogo potresti avere altro a sufficienza? Forse, dipende, non lo sai. Nessuno, nemmeno i report dei migliori analisti economici, puo’ rassicurarti. Ma la crisi si’: partendo non azzeri niente, ci stanno pensando i tuoi concittadini a cancellare un paese.
Allora puoi partire. Prima con la fantasia, e poi arrivera’ il giorno del volo. Fino ad allora, strette di mano, liste di cose da fare, e sogni. Ma attenzione: cio’ che troverai non corrispondera’ alle tue aspettative. Ovvio, questo non succede mai. Quando vai incontro a qualcosa di nuovo – anche un nuovo amore, per capirci – inizia la produzione interna di un immaginario che ovviamente non e’ la realtà. Arrivi a destinazione, e ti accorgi che non avevi considerato la possibilita’ di un caldo soffocante, un tassista ladro, il mal di pancia, i tempi morti, la sensazione di ansia – soprattutto l’ansia. Tutti i viaggiatori seri hanno descritto il fenomeno, ad esempio Lawrence Osborne (Il turista nudo), mica solo quelli affetti da smania di azione e carenza di riflessione, come me.
Immagino questo principio funzioni anche al contrario. Quando non c’e’ più la scoperta, il tempo e’ passato, le sorprese finite, e dovresti lucidare le reliquie di quel mondo fantastico che una volta e’ stato innamorarsi. ‘Non possiamo aspettarci di continuare a fare l’amore se la moquette e’ sempre la stessa”, dice Alain de Botton.
E quindi ecco arrivare l’altra rassicurazione, questa volta non di ordine economico. Nella tua vita potrebbero non esserci piu’ i corsi serali di tango, gli aperitivi al Radetzky, le cene in cui si parla di polizze che aumentano e del supporto clienti Fastweb che non funziona.
Non ti posso promettere qualcosa di meglio, ma qualcosa di altro. Qui a volte la serata e’ fatta di un incontro con un pensionato neozelandese puttaniere e ignorante, una conversazione con un thai in un inglese ridotto a 100 vocaboli, un pasto bruciacchiato di morning glory appena scongelati. Ma anche di giornate da inventare e riempire, lavori da imparare da zero, voli per Singapore o Kuala Lumpur a 20 euro. E libertà a volontà – dovrai solo imparare a sfruttarla. Dovrai resistere ai momenti di difficoltà emotiva, perche’ la sensazione di non appartenere al nuovo posto sara’ costante.
I thailandesi, ad esempio, mi sembreranno sempre marziani. Sono persone che rompono le luci posteriori dei motorini perché hanno paura di essere inseguiti dai fantasmi. Ma loro almeno vanno da qualche parte, anche col rischio di essere investiti. Meglio che rimanere fermi a discutere quale fanalino montare e come ottenere l’omologazione europea.
martedì 9 aprile 2013
Singing birds
Ultimo numero del Phuket Gazette, il giornale che ora compro in edicola al posto della Repubblica:
Cronaca: ”Una donna in Nakhon Sri Thammarat dichiara di aver partorito un uovo. Ora i suoi compaesani visitano numerosi casa sua per vedere il miracolo, e alcuni si prostrano di fronte all’uovo, che assomiglia in tutto e per tutto ad un uovo di gallina”.
Pubblicità: “C’è la casa. E ci sono i cavalli! In vendita la proprietà che comprende una villa con sei stanze da letto, piscina e stalle attrezzate di tutto punto. Vicina all’aeroporto, e i negozi sono a portata di trotto”.
Politica interna: ”Secondo alcune voci il primo ministro Yingluck Shinawatra [sorella dell’ex primo ministro, scappato alla giustizia fuggendo all’estero] potrebbe essere costretta a lasciare a causa di indagini su di lei. Si mormora che a sostituirla potrebbe essere la sorella maggiore, Yaowapha Shinawatra”.
Ecco, non sento la mancanza degli articoli del grafomane Rampini e del maitre à penser Serra, se in cambio posso avere la cronaca surreale della vita thailandese. Oggi ho saputo che molti ricchi qui investono in uccelli. Vincere le gare canore è il loro principale obiettivo, dopo quelli professionali e finanziari. Mettono il fringuello di fronte allo stereo di casa, sperando che migliori le sue qualità vocali. Bastava che notassi le voliere di legno fuori delle ville e chiedessi. Ecco, molte cose le scopro col tempo osservando e, pian piano, conoscendo.
Per questo ti scrivo di meno. Ho poco da dire. Mi ritrovo ad osservare, e a conoscere. Avevi ragione quando viaggiando dicevi: invece di visitare ogni monumento, siediti ad un tavolino, e guarda i frammenti di mondo che passano, e quanto sono interessanti. Stai un po’ fermo, e nota finalmente ciò che si muove. In qualche modo, ho la sensazione che questo valga anche per i pensieri.
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